Camille Claudel (1864-1943)
Camille Claudel nacque a Fère-en-Tardenois l’8 dicembre del 1864.Scultrice prodigiosa e geniale, senza però essere compresa, diede un grande contributo all’arte creando, con grande tecnica e immaginazione, numerose opere importanti.
Era molto bella, fronte superba e magnifici occhi azzurri, come annotò suo fratello Paul, celebre poeta e diplomatico.
“Un front superbe, surplombant des yeux magnifiques, de ce rare bleu si rare à rencontrer ailleurs que dans les romans.”
Quando la futura artista era ancora adolescente, all’età di 12 anni incontrò lo scultore De Nogent e, soprattutto il suo insegnante, Alfred Boucher che le avrebbe fatto conoscere Rodin, il quale si innamora subito di lei. Già così giovane Camille realizza il suo Davide e Golia con la terracotta e a 15 anni, con la creta, il volto di Napoleone. Nella sua mente è già segnato il suo percorso futuro. La scultura.
Allieva e amante di Auguste Rodin (1840-1917), da musa diventò creatrice. Pur possedendo un talento immenso non ebbe i riconoscimenti che si sarebbe giustamente meritati. Soffrì molto di questo stato fino ad arrivare alla follia. Fu osteggiata anche dalla madre che non capì subito le sue aspirazioni e non le diede la tenerezza e il calore di cui aveva bisogno. Soltanto il padre aveva compreso il suo talento e la spinse a seguire il suo sogno.
Camille divenne quindi la musa ispiratrice di Rodin, la sua amante, la sua consigliera. Purtroppo verrà sempre considerata come l’allieva, nonostante i suoi grandi e preziosi meriti, mentre Rodin rimaneva il genio, l’artista. Quando Camille si rende conto che non è più possibile continuare a vivere nell’ombra di Auguste, dopo anni di convivenza, decide di andare a vivere da sola.
Mentre continua nel suo lavoro di scultrice, incontra un altro personaggio, il celebre compositore Claude Debussy. Camille nel 1891 scolpirà per lui “La Valse” una delle sue opere più famose, Ovvero un valzer in cui la passione amorosa traspare senza indugio alcuno. Scopo di tale breve rapporto amoroso con Claude Debussy fu di ingelosire Rodin in modo che lasciasse Rose Beuret, cosa che Rodin non fece e l’anno dopo, nel 1892, Rodin chiuse in modo definitivo il rapporto con Camille.
Camille divenne quindi la musa ispiratrice di Rodin, la sua amante, la sua consigliera. Purtroppo verrà sempre considerata come l’allieva, nonostante i suoi grandi e preziosi meriti, mentre Rodin rimaneva il genio, l’artista. Quando Camille si rende conto che non è più possibile continuare a vivere nell’ombra di Auguste, dopo anni di convivenza, decide di andare a vivere da sola.
Mentre continua nel suo lavoro di scultrice, incontra un altro personaggio, il celebre compositore Claude Debussy. Camille nel 1891 scolpirà per lui “La Valse” una delle sue opere più famose, Ovvero un valzer in cui la passione amorosa traspare senza indugio alcuno. Scopo di tale breve rapporto amoroso con Claude Debussy fu di ingelosire Rodin in modo che lasciasse Rose Beuret, cosa che Rodin non fece e l’anno dopo, nel 1892, Rodin chiuse in modo definitivo il rapporto con Camille.
Debussy le aveva espresso tutto il suo amore ma Camille non riuscì mai a dimenticare completamente Rodin. Non accettò di impegnarsi anche perché aveva scoperto di aspettare un bambino da quest’ultimo, che però rifiutò la paternità (era già sposato ed aveva un figlio) e la spinse ad abortire (1892). Fu per Camille l’inizio del suo declino.
Camille decise di allontanarsi da Rodin e slegare la sua arte dal suo lavoro, anche se gli amanti si incontrarono per un po’ dopo quella decisione. Ed è stato in questo processo di allontanamento e rottura che il lavoro di Camille Claudel ha avuto il suo periodo più fruttuoso.
Le sue opere di quel periodo dimostrano maturità di concetti e tecniche. Camille studiò arte orientale e, dal 1894 al 1897, passò dal realismo al fantastico cercando di lavorare con la miniaturizzazione di scene di movimento. Sarà un periodo di grande produttività per la scultrice.
Nascono in questi anni opere come Clotho nel 1893, le varie versioni di La Petite Châtelaine, iniziato nel 1893 e poi ripreso nel 1895 e nel 1898.
Nel 1897 realizzò Les Causeuses.
Tra il 1886 e il 1888 Sakuntala, l’imponente gruppo scultoreo in bronzo ispirato al dramma indiano. Sakuntala, noto anche come Vertumno e Pomona (1888), è una pietra miliare nella traiettoria di Camille Claudel. La scultura è ispirata al racconto del poeta indù Kalidasa e raffigura il momento della riunione di Sakuntala e del marito, dopo un lungo periodo di separazione causato da un incantesimo.
Nel 1900 La Vague, testimonianza del profondo mutamento artistico avvenuto in Camille, avvicinatasi all’arte giapponese assimilata anche dall’Art Nouveau, utilizzando, nelle sue nuove raffinate creazioni, un materiale prezioso come l’onice.
Un altro capolavoro L’età matura nel 1907, oggi custodita al Museo d’Orsay a Parigi, raffigura un vecchio che si allontana, implorato da una giovane donna. Paul Claudel vede nella raffigurazione il distacco di sua sorella da Auguste. Lei, così orgogliosa, in ginocchio, implorante ed umiliata. Rodin fa in modo di ostacolarne l’esposizione per evitare che il loro rapporto sia esibito in maniera così plateale. L’opera fu quindi rifiutata all’Esposizione Universale anche dopo essere stata commissionata per la suddetta mostra.
A causa del mancato riconoscimento del suo lavoro, dei conflitti con Rodin, Camille inizia a diventare paranoica, ad isolarsi, a bere. Era convinta che ci fosse un complotto di Rodin contro di lei. Gli unici compagni erano i suoi gatti. Continua a scolpire ma successivamente distrugge tutto ciò che ha scolpito, mentre Rodin viene premiato con la Legione d’Onore e si gode i trionfi e i riconoscimenti. Continuò a subire pregiudizi per essere una donna inserita nell’universo degli scultori e per essere stata accusata di aver copiato l’opera di Rodin.
La madre, rimasta sola dopo la morte del marito, decide, con tacito consenso del figlio Paul, di rinchiuderla in un ospedale psichiatrico. Lei cerca di opporsi ma viene costretta con la forza a ricoverarsi. Durante i lunghi anni Camille annota nel suo diario tutte le violenze e le vessazioni subite all’interno del nosocomio dove viene imbottita di farmaci.
Vorrebbe ritornare a casa, ma subisce l’ennesimo rifiuto della madre e del fratello.
Forse si apre uno spiraglio e qualcuno potrebbe salvarla. Eugene Blot, famoso pittore, ne riconosce il talento e cerca di muoversi per organizzare una esposizione. Vorrebbe farla uscire dall’ospedale e le scrive che una sua scultura L’implorante ha suscitato una grande curiosità in molti critici, compreso Rodin, che si emozionò talmente vedendola che scoppiò a piangere.
Le infermiere intercettano gran parte della posta a lei indirizzata e Camille non sarà mai liberata.
Nel 1943, la povera Camille viene trovata morta nel suo letto dopo trent’anni trascorsi in ospedale nella più completa solitudine senza la possibilità di poter più esprimere il suo talento.
Nel 2007, nasce il Museo Camille Claudel a Nogent-sur-Seine, dove Camille ha trascorso la sua infanzia.
Suo fratello Paul la ricordò così:
“mia sorella Camille aveva una bellezza straordinaria, ed inoltre un’energia, un’immaginazione, una volontà del tutto eccezionali. E tutti questi doni superbi non sono serviti a nulla; dopo una vita estremamente dolorosa, è pervenuta a un fallimento completo”.
Fonte Wikipedia