Lunedì 17/8/2015
Oggi sono esattamente 8 mesi che mi sono operata. Era i l 17 dicembre 2014 quando mi ricoverai alla clinica Quisisana per un intervento al seno; un tumore molto aggressivo mi aveva colpito.
Adesso mi trovo in sala di attesa dell’ospedale Sant’Andrea per effettuare la terzultima seduta di radioterapia.
In questo mio viaggio lungo e doloroso ho incontrato tanta gente, ho scambiato esperienze e mi sono accorta, in questi ultimi giorni, che sono cresciuta, se si può dire così, cresciuta dentro ben consapevole che la vita mi può ancora offrire tanto.
Mi sono resa conto che le persone che soffrono sono più disposte ad aprirsi e a confidare i loro piccoli segreti.
Forse perché non conoscono bene l’interlocutore. Certo, adesso che ho finito le terapie, mi mancherà il calore umano che ho avuto la fortuna di apprezzare in più occasioni.
In questi momenti di difficoltà e di ansia che la malattia mi ha fatto vivere, in questi lunghi mesi passati nel reparto oncologico chemioterapico del Policlinico Umberto I, poi qui in ospedale nel reparto radioterapico, mi sono sentita trasportata come da un’onda che mi ha travolto, a volte inconsapevole, a volte cosciente, in un percorso che sei obbligata ad affrontare se vuoi vincere questo maledetto male.
Adesso che sono quasi arrivata alla fine di questo percorso impervio, mi sento sicuramente sollevata e allo stesso tempo consapevole che non avrò più quei momenti di incontro con delle persone con le quali ho potuto scambiare parole sincere di conforto e di supporto. Persone che ormai facevano quasi parte della mia famiglia per quanto importante è stato il supporto reciproco. Mi hanno dato tanto. Chissà perché quando devi aiutare qualcuno, le forze ti vengono anche se non le hai. Ti fai vedere forte anche se non lo sei e cerchi di non pensare troppo al futuro che ti aspetta.
In questo periodo ho avuto la fortuna di incontrare persone molto umane anche nell’ambito del personale medico, soprattutto qui al Sant’Andrea. Sempre pronte e disponibili. Persone che ammiro molto perché dedicano la loro vita al bene degli altri.
Sto per uscire da un incubo e spero e prego tanto di non dover più affrontare i momenti terribili che ho passato, sia prima dell’intervento che durante la chemioterapia. Le sofferenze a livello fisico quali dolori, febbre alta, stanchezza diffusa, tremori e tanti altri disturbi sono stati meno pesanti delle sofferenze a livello psicologico. Quando ho perso tutti i capelli mi sono sentita vuota, una nullità. Non mi riconoscevo più. Credevo fosse un’altra persona a vivere le sensazioni che vivevo io. Mi chiedevo come era stato possibile. Eppure ero lì davanti allo specchio e cercavo di capire chi ero.
La solitudine di quei momenti ha contribuito a peggiorare il mio stato d’animo. Solo grazie a mia sorella ed a tutta la sua famiglia ho trovato la forza di andare avanti e rialzare la testa.
Novembre 2020
Sono tornata qui nello stesso reparto con mia sorella. Anche lei dovrà fare delle sedute di radioterapia. Ho rivissuto quei brutti momenti di anni fa, ma questa volta sono più forte. Posso dare a mia sorella il mio appoggio totale perché sono sicura che da questo tunnel ne uscirà presto e bene.