Leonardo Frigo, 27 anni, è un artista vicentino che unisce le sue passioni per la musica e le arti visive.
Frigo ha voluto rendere omaggio al sommo poeta Dante e al suo capolavoro La divina Commedia dipingendo su 33 violini e un violoncello i 34 canti dell’Inferno.
Sono tutti dipinti a mano con china (in realtà un mix di chine diverse creato ad hoc per attecchire bene sul legno) utilizzando un pennino a immersione. Dopo averli disegnati (per ognuno l’artista impiega dalle 150 alle 200 ore) li cosparge di una vernice trasparente e solo alla fine monta le corde. Ma non finisce qui: ogni violino è accompagnato da un accurato testo descrittivo, sia in italiano che in inglese, che ne evidenzia e analizza tutti i dettagli.”
Ma perché proprio Dante? “Mi ha sempre affascinato, sin da piccolo – confessa – il primo libro lo ha acquistato mia madre ad Asiago quando avevo sei anni, era una Divina Commedia illustrata per bambini. L’ho portata con me anche qui a Londra, è stato il mio approccio con Dante. Con gli anni poi ho studiato restauro e arte a Venezia e la prima volta che sono entrato all’università a Venezia e ho visto il grande busto di Dante, che è nella sala principale, mi è sembrato come se fosse un segno. Ho sentito come se Dante fosse collegato al mio percorso, come se mi seguisse. E finita l’università ho sempre disegnato pensando a come rendergli omaggio. Quando ho realizzato la mia collezione precedente sui sette vizi capitali, sempre dipinti – in questo caso – su sette violini, per studiare i vizi e cercare i simboli per rappresentarli, è a lui che mi sono rivolto e al modo in cui li descrive proprio nell’Inferno. È stato allora che ho pensato a come trasmettere la nostra cultura italiana alle generazioni prossime oltre i confini italiani”.
L’artista ci spiega “dopo aver preso appunti e annotazioni su ogni canto, inizio a cercare simboli, nomi e bei disegni che, messi insieme, raccontino la storia scritta da Dante. Quando il progetto finale è chiaro nella mia mente, sono pronto a dipingere i disegni in bianco e nero a mano, con inchiostro nero, sull’intera superficie del violino. Lo strumento viene quindi verniciato e installato sulla sua base”
Frigo è uno dei tanti giovani italiani fuggiti all’estero. Si è trasferito a Londra, ormai sei anni fa. In valigia solo due violini.
In merito alla sua decisione di trasferirsi proprio a Londra afferma:“Una città davvero internazionale, il posto migliore da cui diffondere la nostra cultura a un pubblico quanto più vasto possibile. Perché è nostro dovere di italiani far sapere alle nuove generazioni chi è Dante, chi è il padre della lingua italiana. Se sono passati 700 anni, se Dante è arrivato al 2021 vuol dire che per tutti questi secoli artisti, insegnanti, intellettuali lo hanno trasmesso alle giovani generazioni. Ora è arrivato il nostro turno di diffonderlo per i prossimi cento anni, almeno. Per arrivare a celebrarne gli 800 anni con un patrimonio ancora più ricco. Perché ogni anno l’immaginario di Dante si arricchisce di studi, di opere d’arte, progetti, letture”.
Con la mostra “Infernus” l’artista Leonardo Frigo ha reso omaggio a Dante nell’anno 2021 in cui si celebrano i 700 anni della morte.