A volte mi piace andare a rovistare fra le fotografie di famiglia per rivivere episodi del passato attraverso vecchi ricordi. Oggi mi è capitata fra le mani una antica cartolina di inizio 900 indirizzata a mia nonna che riproduce una vecchia porta romana nella cittadina di La Turbie. Incuriosita, vado alla ricerca della sua storia e decido di farvi partecipi delle sue origini.
La Turbie (in italiano Turbia) è un comune francese di 3.022 abitanti, situato nel dipartimento delle Alpi Marittime della regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra.
Si trovava al punto culminante della Via Julia Augusta, che seguiva le coste della Liguria e quelle della Costa Azzurra.
La sua geografia
La Turbie è situata a 450 metri, giusto al di sopra di Monaco, sul promontorio della Tête de Chien, e la veduta dalla “Testa di Cane” s’estende dalla costa italiana di Bordighera fino al Massiccio dell’Esterel, ed il comune è frontaliero tra la Francia ed il Principato di Monaco.
Per la sua posizione strategica, Turbia era anticamente considerata il limite occidentale della Liguria e della regione geografica italiana in generale sia in epoca classica che medievale, ed anche alle moderne tecnologie satellitari tale tesi risulta quella più estrema scientificamente sostenibile.
La sua storia
La Turbie Romana
Le Alpi furono pacificate alla fine del I secolo a.C., ed infatti l’imperatore romano Ottaviano Augusto impose l’autorità romana ai popoli alpestri e Liguri tra gli anni 25 e 13 a.C.. Il Trofeo delle Alpi de La Turbie fu innalzato nel 6 a.C., in onore d’Augusto, pacificatore delle Alpi Marittime, e delimitava la frontiera tra l’Italia e la Gallia.
La provincia delle Alpi Marittime fu creata nel 7 a.C., e fu una provincia romana militare, posta direttamente sotto la dipendenza dell’imperatore di Roma. La città romana di Cemenelum, odierna Cimella, fondata nel 13 a.C., ne divenne la capitale.
La provincia era attraversata dalla via Julia Augusta, una strada romana che collegava la Gallia cisalpina alla Gallia transalpina e svolgeva un ruolo militare e commerciale importante, passando per Vence, Cemenelum, La Turbie e Ventimiglia.
Il Trofeo delle Alpi
A La Turbie si trova ancora il grandioso Trofeo delle Alpi, o meglio detto Trofeo d’Augusto, monumento alla gloria di Augusto che celebra la sua vittoria sui vari popoli alpini, cimelio che conserva la più lunga iscrizione latina scolpita conosciuta nella storia antica.
Medioevo
Il territorio ha fatto da sempre parte della Liguria sotto l’Impero Romano, nel Regno longobardo e nel Regnum Italiae formatosi con Carlo Magno.
Fin dall’epoca longobarda vi operarono i monaci della potente abbazia di San Colombano di Bobbio e del suo ricco feudo reale ed imperiale monastico, da cui dipese l’abbazia di San Dalmazzo di Pedona, che gestiva ampi territori anche nelle valli del nizzardo, e che nel VIII secolo a Nizza fondarono il monastero di Cimiez.
Nel 1191, l’imperatore romano germanico Enrico VI del Sacro Romano Impero ha concesso la sovranità di alcune aree del quartiere de La Condamina e la Rocca, che appartenevano alla signoria de La Turbie a Genova: il futuro Principato di Monaco.
Il 10 giugno 1215, un drappello di Ghibellini guidato da Folco di Castello ha cominciato la costruzione d’una fortezza sulla roccia di Monaco, e tale data marca l’inizio della storia moderna del principato di Monaco.
Daniele Marchesani fu un famiglio di re Roberto d’Angiò, che conobbe un’ascesa rapida, poiché da semplice notaio, immigrato a Nizza alla fine del XIII secolo, divenne cosignore de La Turbie (1329-1331) poi signore di Coaraze e castellano a vita di Villafranca.
Raimondo Marchesani succedette a suo padre come castellano di Villafranca e suo fratello, Luigi, ereditò la signoria di Coaraze.
Il 14 settembre 1346, acquistò tutto quanto ciò che il paggio Bonifacio Chabaudi, signore di Roccabruna possedeva nei territori di Roccabruna, Palayson e Villepey.
Nel XII secolo, il territorio de La Turbie dipendeva dal consolato di Peglia e fu detenuto nel XIII secolo per metà da Rostagno e Feraudo d’Èze, e per l’altra metà dai Laugieri, che cedettero la loro parte nel 1329 ai Marchesani.
La signoria fu infeudata nel 1630 a Orazio Bonfiglio, generale delle finanze, e nel 1640 a Giacomino Marenco, vescovo di Nizza, poi nel 1652 alla famiglia Blancardi.
Il comune de La Turbie, che era costituito un tempo anche dagli attuali comuni di Beausoleil e di Cap-d’Ail, è stato smembrato all’inizio del XX secolo, e ora solo l’antico capoluogo, raggruppato attorno al Trofeo delle Alpi, forma l’odierno comune de La Turbie.
La Turbie ha praticamente sempre seguito la storia della Contea di Nizza, tranne che dal 1705 al 1713, quando fu per un breve periodo parte del Principato di Monaco. La Turbie è appartenuta al Regno di Sardegna sino al 1860, quando è stata ceduta alla Francia, ed il comune comprendeva allora anche i territori degli attuali comuni di Beausoleil e di Cap-d’Ail.
Simboli
Lo stemma del comune de La Turbie è costituito da un blasone d’azzurro alle rovine del trofeo d’Augusto d’argento
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