La Kunsthaus di Graz, città in Austria dichiarata patrimonio culturale mondiale per la conservazione delle sue parti medievali, rinascimentali e barocche, si colloca come ponte tra l’eredità storica e la realtà moderna.
Incastonato nel tessuto antico la Kunsthaus, esempio di architettura organica, è uno strano tassello nel corpo della città. La sua sagoma indefinita gli è valsa il nome affettuoso di “Friendly alien” datogli dai suoi ideatori. Questa sorta di scheletro di granchio blu si integra garbatamente con le architetture circostanti.
Il rivestimento è costituito da BIX (neologismo formato da Big e Pixel) pannelli di vetro acrilico in vetro acrilico e pannelli fotovoltaici. Le luci del rivestimento diventano pixel che trasformano la sua pelle esterna, la Communicating Outer Skin, in strumento di comunicazione d’arte.
L’interno del centro è molto tipizzato e si allontana assolutamente dalle architetture neutre degli impianti museali attuali rappresentando una sfida interessante per gli artisti che devono adattarsi all’ambiente circostante.